Action Directe: Prima Femminile di Melissa Le Neve

Melissa Le Neve su Action Directe

La via: il 9a Action Directe. Prima salita: Wolfgang Güllich, 6 dicembre 1991. Prima femminile: Melissa Le Neve, 2020.

Melissa Le Nevé, arrampicatrice francese (classe 1989), è la prima donna a riuscire a salire Action Directe, via-progetto che molti altri climbers hanno rinunciato a chiudere per il suo lungo e fisico lancio iniziale su bi dito, lancio che potete vedere al min. 4:37 del video qui in fondo. Le Nevé però non si è fatta scoraggiare da ciò, forse tenendo a mente anche le parole di Wolfgang Gullich:

“The climber’s strongest muscle is the brain”.

Melissa Le Nevé, arrampicatrice francesce
Melissa Le Nevé – ph the climbingworks.com

E di cervello Le Neve ha dimostrato di averne. Il suo successo sul 9aAction Directe, via considerata caposaldo d’arrampicata sportiva, metro di riferimento a livello mondiale per tutti gli altri 9a (in ballottaggio assieme al 9a “Hubble”) può giungere dunque non solo come “incentivo, sostegno ed empowerment delle donne arrampicatrici”, ma anche come monito e testimonianza di come la potenza muscolare non sia sufficiente a risolvere l’enigma di una via. In questo caso via considerata da molti proprio impossibile.

https://www.instagram.com/p/67ixSYHEUD/

Ricordiamo, ad onor di cronaca ed arrampicata, che a chiudere la via non vi sono stati solo alcuni dei più famosi climbers mondiali come: Alexander Adler (1995), Iker Pou (2000), Ondra (2008) e Megos (2013, più veloce riuscita, chiusa in sole 2 ore!), ma anche italiani.

Italiani a chiudere Action Directe : Gabriele Moroni, aprile 2010; Stefano Carnati, luglio 2016; Stefan Scarpieri, novembre 2018.

Riportiamo le parole dell’arrampicatrice, espresse dopo aver portato a casa il suo progetto. Un progetto-storia di resilienza, dedizione e superamento di ostacoli, 6 anni, racchiusi in poche parole:

One year 2 months and 4 days, 6 years of my life thinking about that day over and over again. An incredible number of attempts, six attempts in a row falling three moves from the end. 12 climbing companions, one life companion, Fabian Buhl, who supported me enormously.” 

Ed ancora con queste righe e questa foto, annuncia (poche ore fa) il traguardo sul suo profilo Instagram:

https://www.instagram.com/p/CAc_u_RFesT/

“Wolfgang Güllich. 9a. – Il classico. La leggenda. Il primo.
… Che viaggio… che persona ispiratrice… che lotta… ma anche “une histoire d’amour”… tutto quello che ho cercato nell’arrampicata.
Speravo che questo momento arrivasse da secoli. Non avrei mai immaginato quanto sarebbe stato emozionante fissare l’ancora. Mi sono completamente innamorata del processo, per risolvere il puzzle e sbloccare questo jump. Talmente ossessionata che mi ha fatto pensare alla pazienza. Anni di impegno, alti e bassi, speranza e molti dubbi.
Non sarebbe mai stato possibile da sola. La comunità del Frankenjura mi ha accolta a cuore aperto e gliene sono molto grata. Il sostegno che ho ricevuto da Fabian e dai miei amici è stato la luce di questo viaggio. Quei momenti magici nella foresta che hanno riempito il mio cuore per 6 anni.
Era il mio sogno
ed è diventato quello di @guillaumelevernier. Mi ha dato il suo pieno sostegno con un piano di preparazione geniale. Condividere questo obiettivo e vedere la sua motivazione mi ha aiutato a diventare sicura di me stessa, ad essere continua, e finalmente a dare tutto al momento giusto. Foto di @fabi_buhl , il talento con cui ho la fortuna di condividere la mia vita. Grazie anche a te e ad Andy per le innumerevoli ore che passiamo nel bosco!”

Nel suo racconto Melissa mette quindi in evidenza come sia stato fondamentale, a risolvere l’enigma della via, il supporto ricevuto dalla comunità e degli affetti vicini. Riflessione importantissima, non solo per il periodo storico nel quale ci troviamo (in cui la rete ed i rapporti sociali rischiano di venir indeboliti) ma anche poiché mette in luce ciò che può (a mio avviso) venir erroneamente pensato: l’arrampicata quale sport individuale.

O meglio: certo, l’arrampicata porta (e richiede) ad un lavoro su di sé elevato, rispetto (e come) altri sport, richiamando la necessità di un dialogo con la dimensione interiore dell’Io; ma è bene ricordare come questo Io sia sempre parte di un Tutto, di un sistema-continuum del quale è interdipendente. Banalmente anche con la roccia vi è un dialogo, eccome se dialoghiamo! (e non solo a forza di Alè! a buon intenditor..).

Or dunque, vade retro l’Io-centrismo arrampicatorio. La chiave è intorno a noi e, non solo, in noi; E Melissa ha trovato questa sognata (e sudata) chiave per liberare la “sua via”, per far volare in alto il suo sogno.

Ecco qui il video ispiratore dell’arrampicatore Stephan Vogt, che è riuscito a chiudere il progetto di Action Directe nel 2017. (Vogt aveva speso 20 giorni, nel giro di 5 anni, progettando questa via). Come anticipato, al min. 4:37 viene ripreso quel tanto sognato-agognato passaggio chiave ad inizio della via.

Chi è Melissa Le Nevé

Chi è, cosa fa e da dove viene Melissa? Quale presentazione migliore se non attraverso le sue stesse parole ed azioni?

Conosciamola quindi attraverso questo video dove Melissa diviene protagonista di un altro grosso traguardo personale: anche qui segna infatti un’altra prima salita femminile, di “Wallstreet”, 8c (nell’ 8 Maggio 2014, a 27 anni di distanza dall’apertura della via). Questa via, come Action Directe, vede la sua prima salita da parte del leggendario arrampicatore Wolfgang Güllich, nel 1987. Una via dallo stile buchi e tasche nell’area di Frankenjura, una delle più estese e famose dell’arrampicata sportiva in Germania e nel mondo.

Neanche a dirlo, anche questa è considerata, come Action Directe, una pietra miliare della storia dell’arrampicata sportiva ed una delle più dure vie mondiali. ..Parrebbe dunque che a Melissa piacciano proprio le sfide.

Alè Alè Melissa! Ispirazione per tutte e tutti, ai sogni non possono essere posti limiti!