Ci siamo. Avete letto qualche articolo sui benefici del trekking e vi siete decisi a unirvi a un gruppo di escursionisti o a qualche vostro amico che ogni settimana posta sui social delle magnifiche foto delle sue gite in montagna. Una volta individuata una escursione adatta al vostro grado di allenamento, una delle prime domande che vi verranno poste sarà per certo la seguente: “Hai delle scarpe da trekking adatte?”
Bene. Ovviamente se non avete avuto modo di fare una vostra personale esperienza nel campo, il termine “adatte” riferito agli scarponi da montagna vi suonerà piuttosto vago.
Vi verrà allora spontaneo cercare aiuto su internet. Scandaglierete blog e forum alla ricerca di informazioni e recensioni. Una bella impresa che contribuirà ad aumentare la confusione di partenza.
Abbiamo pensato allora di fornirvi una soluzione meno stressante e, ci auguriamo, più efficace. Di seguito troverete una serie indicazioni pratiche per orientarsi nella scelta della “scarpa da montagna giusta”.
Quanti tipi di scarpe da montagna esistono?
Apriamo una piccola parentesi prima di intraprendere il percorso che ci porterà a scegliere la scarpa adatta per le vostre escursioni. Quando si parla di “scarpe da montagna” si fa riferimento a un mondo. Ad ogni attività che si possa svolgere in quota si associano infatti delle calzature (scarpe, scarponi, scarpette) studiate ad hoc per garantire i migliori comfort e prestazioni. Al di là del trekking, su cui ci soffermeremo a breve, ci sono ad esempio l’alpinismo (su roccia o su neve), l’arrampicata, il trail o lo skyrunning. Non mancheranno articoli in cui vi aiuteremo a scegliere la calzatura idonea ad ognuna di tali attività ma oggi è tempo di trekking! Pronti, partenza, via!
Cosa è il trekking?
Il termine “trekking” viene utilizzato generalmente come sinonimo di camminata in montagna. Si tratta di uno dei numerosi inglesismi entrati nella quotidianità del mondo montagna. Ma in realtà, andando più nel dettaglio, con l’aiuto dell’infallibile enciclopedia Treccani, scopriamo che il termine sia di origini olandesi. Trekking deriva infatti da trekken, “tirare”, più propriamente traducibile con “viaggio su un carro tirato da buoi o su altro mezzo disagevole.
“Trekking” è oggi utilizzato per indicare viaggi o spostamenti a piedi, anche di più giorni, in massima parte su sentieri o carovaniere, in zone per lo più montuose e non servite da altre vie di comunicazione e si può distinguere in:
- Trekking di bassa quota, in cui non si superano di regola i 3000 m con traversata di monti facili e passaggio in regioni abbastanza popolate.
- Trekking di altitudine, in cui ci si avvicina ai grandi complessi montuosi, spostandosi con la tenda.
- Trekking d’alta montagna, in cui si hanno da superare difficoltà di tipo nettamente alpinistico.
Anche se il tipo di trekking cui state per approcciarvi rientra nella categoria 1, non si tratta di una attività da sottovalutare. Così come da non sottovalutare è la scelta della calzatura che vi accompagnerà. La scelta di una scarpa da montagna sbagliata, come ad esempio troppo pesante d’estate o non ben impermeabile su neve, può trasformare infatti una gita in montagna in una vera tortura. E darvi l’impressione che si tratti di una attività troppo dura, facendovi ben presto perdere la voglia di riprovarci. Condizione che vorremmo assolutamente escludere!
Concentriamoci allora nel passare in rassegna gli aspetti più importanti da tenere in considerazione per non sbagliare acquisto.
Scarpe alte o basse?
Sicuramente il primo dubbio da risolvere sarà se indirizzarsi verso un modello basso o uno alto che copra la caviglia. Qui gli appassionati si dividono in due fazioni: gli integralisti dello scarpone alto e quelli che invece per comodità preferiscono le scarpe basse.
Di sicuro le scarpe basse risultano più comode, leggere e in estate si rivelano più traspiranti, una gioia per piedi e caviglie! Ok, possiamo definirle perfette e andare avanti? La risposta è no. Dopo i pro, vediamo i contro.
Se si prevede di affrontare itinerari con presenza di neve o corsi di acqua da guardare, la scarpa bassa non risulta certamente idonea. A meno di non voler finire con i calzini inzuppati e i piedi gelati. Se si prevede la necessità di mettere dei ramponi, a maggior ragione sarà bene orientarsi su modelli alti a caviglia (ci torneremo più avanti).
In sintesi, scarpe basse ok se il sentiero che si prevede di affrontare è sterrato, anche con tratti di roccia nessun problema. Attenzione a non confondere però le scarpe basse da trekking con le scarpe da ginnastica!
Tomaia
La tomaia, la parte superiore che parte dalla suola e fascia il collo del piede, può essere realizzata con diversi materiali e tecniche. Parlando di scarpe da montagna i materiali più usati possono essere:
- naturali, come ad esempio il cuoio o la pelle (un po’ in disuso)
- sintetici o tecnici, impermeabili e traspiranti come il Gore-tex ® OutDry™ o simili.
La pelle è un materiale naturale che può essere impermeabilizzato attraverso appositi trattamenti, mentre il Gore-Tex o assimilabili garantiscono sia impermeabilità che traspirabilità.
Molti produttori offrono modelli sia in versione standard che in Gore-Tex (di solito indicato con la sigla GTX). Solitamente quest’ultima versione è un po’ più cara ma se non siete certi di quali condizioni incontrerete (erba bagnata per esempio dopo un giorno di pioggia, attraversamento di corsi d’acqua, piccoli nevai etc.) vi consigliamo di orientarvi verso scarpe realizzate con tessuti sintetici. O almeno che garantiscano l’impermeabilità
Suola
La suola rappresenta forse la parte più importante di una scarpa da montagna. Per garantire sicurezza deve essere realizzata con materiale antiscivolo, resistente, in modo che la scarpa viva a lungo e non si rovini soprattutto a contatto con la roccia. Può capitare di imbattersi in suole sbagliate lungo i sentieri, abbandonate (non fatelo mai!) da qualche escursionista che probabilmente sarà ridisceso scalzo.
Se contate di usarle speso tra sassi e rocce vi sconsigliamo le suole in gomma normale, anche se dotate di tacchetti. Si tratta infatti di modelli perfetti per il trail o gli sterrati, la cui emivita si riduce drasticamente se esposti a contatto con materiali più duri del terreno, come la roccia. Un esempio per tutte è dato dalle famose Salomon Speedcross: ottime sullo sterrato, si rovinano in fretta su percorsi rocciosi.
Tra le principali suole per scarpe da montagna segnaliamo:
Vibram. Suola prodotta dalla omonima storica azienda di Varese il cui nome è indissolubilmente legato alle scarpe da montagna, dal trekking all’alpinismo. Deve il suo nome al fondatore Vitale Bramani ideatore delle famose suole a “carrarmato”. Ne esistono vari tipi a secondo dell’attività a cui la scarpa è dedicata. Le scarpe con questo tipo di suola costano di norma un po’ di più ma sono una garanzia dal punto di vista delle performance e della durata.
Contagrip. Suola realizzata direttamente in casa Salomon, colosso francese dell’outdoor, presente in tutti i loro modelli, creata a partire da una mescola di gomme che garantiscono tenuta e durevolezza.
Michelin. Vista la crescita nelle vendite delle calzature outdoor alcune marche di pneumatici che detengono brevetti per mescole di gomme, hanno iniziato collaborazioni con i big del settore montagna. È il caso della Michelin che dal 2017 collabora con Aki, Millet e Salewa.
Continental. Lo stesso vale per lo storico marchio Continental che collabora con Adidas per lo sviluppo delle calzature Terrex, linea dedicata agli sport outdoor.
Soletta e intersuola
La soletta è la parte non visibile tra suola e intersuola, che ricalca la forma del piede. L’intersuola si posiziona tra suola e tomaia. Entrambe assolvono al ruono di assorbire gli urti e proteggere il piede nelle varie sollecitazioni cui si è esposti durante una camminata in montagna. La soletta è bene che sia ortopedica, in grado di sostenere l’intero arco plantare e alzare leggermente il tallone. Nonché dotata di cuscinetti per assorbire le pressioni. Le solette sono elementi removibili e sostituibili.
L’intersuola può essere realizzata in EVA (etilene vinil acetato) o PU (poliuretano). Entrambi i materiali sono schiume ma differiscono notevolmente nelle caratteristiche. La intersuola in EVA è generalmente più leggera e flessibile, nonché meno costosa. Lo svantaggio è rappresentato dal fatto che a lungo termine perda le sue proprietà, dunque l’ammortizzazione diventa sempre meno efficiente. L’intersuola in PU presenta maggiore durata ma è anche più costosa.
Semplici, semiramponabili o ramponabili?
Facevamo prima cenno alla eventualità di indossare ramponi. Cerchiamo di comprendere cosa significhi “scarpone ramponabile” e come orientarci nella scelta.
In linea di principio, considerando l’esistenza dei ramponi universali, ogni scarpone potrebbe essere considerato ramponabile. In alcuni casi è però bene affidarsi a sistemi più sicuri e stabili. Il rampone universale tende infatti ad avere un po’ di gioco sia sul tallone che sulla punta. A seconda degli itinerari che ci prefiggiamo di affrontare, avere una camminata stabile e un rampone che resti al suo post potrebbe rivelarsi fondamentale.
Immaginiamo allora di abbandonare il trekking base, su sterrato o neve (in quest’ultimo caso rimandiamo al nostro articolo sulle ciaspole, che potrebbero tornare utili), per cimentarci nell’attraversamento di un ghiacciaio. In questo caso il nostro consiglio è di scegliere scarponi semiramponabili (detti anche semiautomatici, con aggancio per i ramponi solo sul tallone) o ramponabili (detti anche automatici, dotati sia sul tacco che sulla punta di scanalature per agganciare i ramponi). In caso di salite su ghiaccio abbastanza tecniche, come le cascate, il consiglio va diretto a modelli ramponabili.
I migliori brand sulla piazza
Di seguito vi indichiamo 10 tra i brand più noti e affidabili nel campo delle scarpe da montagna, che offrono anche servizio di shop online:
Costo medio delle scarpe da montagna
Il range di prezzo delle scarpe da montagna varia decisamente parecchio. Da un minimo di 30/40€ (anche di meno) ad oltre 200€. Vi consigliamo di non scendere al di sotto dei 50€.
Altri utili suggerimenti (tra amici)
- La scarpa da montagna deve essere innanzitutto COMODA. Provatene varie, non compratela in un giorno, non fatevi forzare la mano del negoziante che vi vuole vendere l’ultimo modello. L’uomo va in montagna dalla notte dei tempi e sicuramente non ha aspettato l’ultimo modello approdato sul mercato per poterlo fare. Sceglietela in base alla forma del vostro piede, pianta larga e tallone pronunciato (vi spieghiamo al punto successivo perché). Tenetele un po’ indosso già in negozio in fase di prova, anche se la vera esperienza ve la farete macinando chilometri in montagna. Prima iniziate e meglio è!
- Considerate che in discesa il piede tende a fare pressione verso la punta, quindi scegliete modelli non troppo stretti. Allo stesso modo prediligete modelli non troppo stretti neanche sul tallone. La regola empirica dice che calzandole e stringendole bene deve comunque passare un dito tra il vostro tallone e la parte posteriore della scarpa.
Conclusioni
Vi abbiamo confusi o siamo riusciti nell’intento di aiutarvi nella scelta della scarpa idonea alle vostre esigenze? Cerchiamo di fare un piccolo riassunto finale.
- Per sentieri sterrati con piccoli tratti rocciosi vanno bene anche scarpe basse. Se prevedete dei tratti con erba bagnata o corsi d’acqua importante è che siano impermeabili.
- Se avete intenzione di cimentarvi in attività alpinistiche con presenza di nevai o ghiacciai necessariamente orientatevi su scarpe alte da montagna, impermeabili, semiramponabili o ramponabili.
- La suola deve sempre essere antiscivolo e resistente all’abrasione.
- D’estate evitate scarponi troppo pesanti o poco traspiranti. Se il piede resta asciutto vi ringrazierà.
- Non fatevi appioppare l’ultimo modello di scarpone da alpinismo superwow se dovete solo andare a camminare su un sentiero.
- Al contempo evitate le scarpe da ginnastica anche se dovete solo andare a camminare su un sentiero.
In conclusione, con la scarpa giusta una giornata in montagna sarà veramente piacevole! Ci si vede in cima!