Magari ti sei fatto convincere da un tuo amico a fare canyoning e ti è piaciuto così tanto che sei pronto a rituffarti?
Bene! In questo articolo ti consigliamo 10 itinerari che sono da considerarsi tra i 10 canyon più belli d’Italia.
1. Piemonte. Orridi di Uriezzo
Punto di partenza per raggiungere gli Orridi di Uriezzo è Baceno (VCO). È qui che inizia il percorso che conduce in un vero paradiso del canyoning, tra cascate, strapiombi da vertigine e piscine naturali. Detti anche “il gran canyon del Piemonte”, gli Orridi di Uriezzo, una serie di gole scavate nel granito da torrenti che in passato scorrevano a valle del Ghiacciaio del Toce, risultano particolarmente suggestivi per la presenza delle cosiddette Marmitte dei Giganti, scavate dalla poderosa azione dell’acqua attraverso la roccia. La scarsa luminosità, la molta umidità e le pareti lisce e levigate hanno permesso lo sviluppo di un complesso ecosistema, ricco di muschi e felci.
Gli Orridi che oggi è possibile visitare sono tre: l’Orrido Sud, da molti considerato come il più bello e spettacolare, lungo circa 200 metri e profondo da 20 a 30; l’Orrido Nord-Est, molto stretto in alcuni punti, lungo circa la metà del primo e profondo 10 metri; l’Orrido Ovest, meno caratteristico degli altri due ed indicato per i più esperti, localizzato a lato della mulattiera che da Uriezzo sale verso la strada statale tra Baceno e Premia. Esiste un quarto orrido, denominato di Vallaccia, che si trova sotto la Chiesa di Baceno ma è di difficile accesso e termina con un salto sul torrente Devero.
2. Lombardia. Torrente Cormor, Valmalenco
Il canyon scavato dal torrente Cormor, in Valmalenco, è davvero unico nelle Alpi. Nel corso dei millenni il torrente, ora sbarrato dai bacini artificiali di Campo Moro e Gera, ha inciso profondamente il proprio letto nella tipica roccia verde della Valmalenco: la serpentinite. In un secondo momento, una grande paleofrana invaso estesi tratti dell’alveo, finendo per seppellirlo completamente.
Così il corso d’acqua ha eroso lentamente e costantemente la roccia per ritrovare la luce. Creando al contempo un incredibile sistema di cunicoli sotterranei. Buona parte del canyon viene affrontata interamente al buio. I giochi di luce e colore sono spettacolari.
3. Friuli Venezia Giulia. Orrido di Pradis
Nel Comune di Clauzetto (PZ), raggiungibile in un’ora d’auto da Pordenone o Udine, si nasconde l’Orrido di Pradis. Un canyon che si sviluppa nel cuore delle Prealpi carniche, in ambiente carsico, con centinaia di cavità, cascate e archi naturali. Numerose le grotte che nel tempo hanno restituito tracce del passaggio dell’uomo preistorico. Da non perdere le Grotte Verdi, attrazione turistica fin dal 1965; la Grotta del Clusantin, riparo dei cacciatori di marmotte paleolitici; e la Grotta del Rio Secco, gioiello archeologico ancora in fase di scavo che testimonia il passaggio nell’altopiano di Pradis degli ultimi cacciatori Neanderthal di orsi delle caverne.
4. Sardegna. Canyon Gorropu
Nel Supramonte, al centro della Sardegna, tra Barbagia e Ogliastra, si cela il Canyon Gorropu. Alto 500 metri, ha una larghezza che varia da 4 metri a qualche decina di metri ed è stato modellato dallo scorrere del rio Flumineddu. Si dice che sia il canyon più spettacolare d’Europa. Provare per credere. La traversata integrale delle gole non è adatta a tutti. Serve una buona esperienza di roccia e capacità di utilizzare l’attrezzatura alpinistica. Ci sono però anche itinerari più turistici. La particolarità del luogo ha generato leggende. Si narra ad esempio che dal punto più stretto della gola, dove le pareti verticali superano i 450 metri, sia possibile vedere le stelle in pieno giorno.
5. Sicilia. Gole dell’Alcantara
Il Fiume Alcantara ha creato in diversi tratti del suo percorso delle particolari forre laviche, conosciute localmente come gole, caratterizzate da pareti verticali strapiombanti. Le spettacolari quanto anguste Gole di contrada Larderia, meglio conosciute con il nome di Gole dell’Alcantara, presentano degli scenografici prismi basaltici, che si estendono per un tratto di circa 400 metri, stretto pochi metri e con pareti alte fino a 50 metri. Nel 2010 le Gole hanno ottenuto il riconoscimento europeo di Destinazione Europea di Eccellenza (EDEN).
6. Umbria. Forra del Casco
La Forra del Casco, chiamata dai locali “Le Pisciarelle”, o anche ”Lu casco dell’acqua”, facendo riferimento alla cascata più alta della forra, si trova nei pressi di Ceselli, una piccolissima frazione di un Comune altrettanto piccolo che è Scheggino (PG), nella Valnerina. Si tratta di una forra in cui è costantemente presente acqua. Il percorso appare molto variegato, caratterizzato da 12 cascate, di cui la più alta misura 30 metri. Ricco inoltre di toboga e marmitte allagate. La prima cascata s’incontra a 200 metri dall’inizio del percorso, ed è alta 8 metri. In totale il percorso supera di poco il chilometro ma il divertimento è intenso.
-
Canyoning al fosso di Riancoli60,00€
-
Canyoning alla forra del Casco55,00€
7. Campania. Gola di Caccaviola
La Gola di Caccaviola si trova tra i monti Civita di Cusano e Civita di Pietraroja, nel Parco Regionale del Matese, a 7 km da Cusano Mutri (BN). Fa parte di un trittico di canyon, le Gole del Tirteno, che il fiume da cui hanno preso il nome ha scavato nella roccia prevalentemente calcarea del Massiccio del Matese. Il percorso è piuttosto lungo e vario. Dopo una prima parte di avvicinamento si entra dentro l’alveo del fiume con una emozionante discesa da 30 metri sotto una scrosciante cascata. Si prosegue con una serie di tuffi inframezzata da una camminata in un suggestivo canyon stretto fra alte pareti. Dopo un caratteristico toboga da 20 metri da scendere in corda e un tuffo da 7 metri, la gola supera l’ultima strettoia e si allarga conducendo verso l’uscita.
8. Calabria. Gole del Raganello
Le Gole del Raganello regalano uno tra gli scenari più belli del Parco Nazionale del Pollino. Dei suoi 32 chilometri di lunghezza, il Raganello ne percorre 13 tra profondissime gole, sovrastato a nord dalla Timpa di San Lorenzo e a sud dalla Timpa del Demanio. In alcuni punti le gole strapiombano anche per 700 metri. L’intero percorso del canyon è lungo 13 chilometri, con un dislivello di circa 500 metri, e può essere diviso in due tratti: Gole Alte del Raganello e Gole Basse del Raganello. Le prime, dette anche Gole di Barile, si trovano nel territorio di San Lorenzo Bellizzi tra la timpa di San Lorenzo e la timpa di Cassano/Porace. Le basse si trovano nel territorio del comune di Civita, procedendo dal Ponte del Diavolo al Pietraponte.
9. Lazio. Forra di Riancoli
La forra di Riancoli si trova nel Parco Regionale del Monte Navegna e Cervia, nel reatino, non distante dal paese di Collalto Sabino. Nel primo tratto il torrente appare come un tranquillo corso d’acqua che procede tra splendidi boschi. Avanzando lungo il suo percorso, le sponde basse lasciano il posto a quelle più ripide e scoscese proprie dei canyon.
C’è da divertirsi tra tuffi e toboga, attraversando grandi vasche e marmitte scavate dalla corrente. Man mano che si procede nel percorso, le pareti della forra si fanno sempre più verticali. Suggestivo è il panorama che si gode arrivati in cima ad una cascata di circa 12 metri da discendere con la corda.
10. Abruzzo. Forra di Fossaceca
Una forra impegnativa, non adatta a tutti, e affrontabile senza una guida solo da torrentisti esperti. Nota anche come “vena rossa” per via delle stratificazioni di selce rossa presenti lungo molti tratti della gola, la Forra di Fossaceca si sviluppa sotto al Monte Prena, una delle 28 cime del Gran Sasso. Uno degli accessi è poco distante da Pretara, una frazione del Comune di Isola del Gran Sasso d’Italia (TE). Dal punto di vista tecnico e naturalistico rappresenta una delle forre più entusiasmanti del Centro Italia. Ha un deciso sviluppo verticale e presenta una serie di 22 cascate, di cui la più alta misura 30 m. Alcune sono in rapida successione, molte vanno affrontate necessariamente calandosi sotto il getto dell’acqua. L’ambiente circostante è decisamente wild.