Fino a qualche decennio fa, circolare in motorino senza casco non destava scalpore né grandi preoccupazioni. Eppure oggi abbiamo piena coscienza della enorme differenza che esso possa fare in caso di incidente. Con i caschetti da arrampicata e alpinismo il discorso è il medesimo. E tocca ammettere che ci ritroviamo ancora in una fase storica in cui non tutti abbiano preso coscienza di quanto tale strumento possa risultare essenziale. I brand cercano di incentivare gli acquisti rendendo i capi sempre più comodi e anche cool. Ce n’è davvero per tutti i gusti, dai modelli classici ai vintage, dai bianchi ai multicolor. Se già l’apparenza conta, sappiamo bene che non sia tutto. Dunque per orientarci nell’acquisto di un casco non possiamo fermarci al “bello”. Cerchiamo di capire insieme come scegliere il più adatto alle nostre esigenze.
Esistono caschi più sicuri di altri?
Partiamo col dire che tutti i caschi per alpinismo e arrampicata certificati, che seguano dunque le normative europee CE EN 12492 riguardo la resistenza agli urti, sono da considerarsi affidabili.
Di quale tipo di urti parliamo? Che si sia in azione su una via alpinistica o una ferrata, è possibile imbattersi nella caduta di sassi, smossi magari accidentalmente da escursionisti che ci precedono, da animali o per cause naturali. Anche piccoli pezzi di roccia, prendendo velocità in caduta, possono diventare veri proiettili. Stesso discorso vale per il ghiaccio. In caso di cadute si può poi rischiare di battere la testa contro la roccia. Durante una progressione capita magari di non vedere delle asperità rocciose e finirci contro. In arrampicata ovviamente il casco diventa importante in caso di cadute.
Quanti tipi di caschi esistono?
Possiamo individuare essenzialmente 3 categorie di caschi:
Caschi a calotta rigida
I caschi rigidi sono realizzati in plastica dura (ABS, acrilonitrile-butadiene-stirene) e una fodera interna in schiuma, più un sistema di sospensione a cinghie. Sono dotati di grande resistenza – riescono a resistere a scariche di sassi, dunque impatti ripetuti, senza alcuna deformazione – però sono generalmente pesanti e poco traspiranti rispetto alle categorie 2 e 3. A livello di costo risultano essere i più economici. E durano a lungo.
Caschi in schiuma
Sono caschi molto leggeri e ben ventilati, realizzati con un interno in schiuma espansa per attutire al meglio gli urti, e una calotta esterna in policarbonato. Presentano costi più elevati rispetto alla categoria rigida e sono meno resistenti a piccoli impatti ripetuti (es. scariche di sassi), per cui dopo una manciata di episodi vanno sostituiti. Sono più delicati nel trasporto.
Caschi ibridi
I caschi cosiddetti “ibridi” sommano tutte le caratteristiche positive dei rigidi e in schiuma. Presentano una calotta esterna in ABS come i rigidi, più uno strato di schiuma di polistirene espanso o polipropilene espanso. Dunque uniscono leggerezza e resistenza.
Caschi per capelli lunghi e caschi multi sport
Esistono anche due ulteriori categorie accessorie:
- i caschi per capelli lunghi
- i caschi multi sport
Nel primo caso, non stiamo scherzando, alcuni brand hanno realizzato dei caschi appositamente per capelli lunghi. La risposta viene dalla Petzl che ha realizzato il casco Borea, con un ritaglio nella fascia posteriore per ospitare una coda di cavallo.
I caschi multi-sport, come indica il nome stesso, posso essere utilizzati in vari ambiti. Modelli dunque non facili da realizzare, se consideriamo che per ogni attività outdoor vanno studiati impatti e intensità di carico specifici per quello sport. Va da sé che il costo sale rispetto alle categorie standard.
Petzl, che a quanto pare vince in fantasia in questo ambito, ha realizzato il Meteor III, idoneo ad arrampicata, bicicletta e canyoning. Un altro esempio è fornito dal Mammut Alpine Rider, che è certificato come casco da arrampicata e da sci.
Quale colore scegliere?
Può sembrare una domanda banale cui rispondere “il mio preferito”. In realtà ci permettiamo di fornirvi due dettagli utili nella scelta:
- il casco bianco al sole ha un più alto potere riflettente e si surriscalda meno. Di contro, rende meno visibili sulla neve.
- i colori sgargianti, al contrario, non sono solo belli ma anche utili in quanto vi renderanno ben visibili. Purtroppo o per fortuna anche in caso di soccorsi.
Accessori
In caso di itinerari di lunga durata, è bene che il caschetto sia dotato di clip per agganciare la lampada frontale. Al giorno d’oggi quasi tutti i caschi ne dispongono.
Essenziale è provarlo!
Per scegliere il casco, è importante provarlo. Bisogna assicurarsi che si adatti alla forma della propria testa, che sia della misura giusta e che si riesca facilmente a regolarlo nella maniera corretta. In media per gli uomini vanno bene le taglie M/L, per le donne S/M. In media non significa sempre però!
Rigido o in schiuma?
Arriviamo al punto cruciale. Colore e taglia a parte, su quale categoria conviene orientarsi? Quando è meglio scegliere un casco rigido, quando uno in schiuma?
Di base, il casco rigido è consigliabile per un utilizzo saltuario e vie non troppo lunghe, in virtù del peso che può renderlo poco confortevole. Per certo è il casco di elezione per affrontare le ferrate.
Il casco in schiuma viene consigliato, per il motivo uguale e contrario, in caso di utilizzo più frequente e prolungato, ad esempio nell’arrampicata sportiva. Molti alpinisti/climber affermano però di preferire il casco rigido anche nell’arrampicata su roccia e ghiaccio, nonostante qualche grammo di peso in più rispetto ai modelli in schiuma, in quanto la maggiore resistenza alle scariche fa sentire più tranquilli.
Nel mezzo del dubbio, ricordiamoci degli ibridi.
I migliori brand
Le marche di riferimento per i caschetti sono le seguenti:
Quanto costa un casco?
Il range di prezzo varia dai 30€ ai 150€ in media. Come anticipato i caschi rigidi si posizionano nella parte inferiore di tale range.
Prendendo come riferimento il brand Camp, ad esempio, possiamo trovare il rigido Camp Rockstar sui 30€ e il casco in schiuma Camp Storm sui 60€. Gli ibridi sono la categoria a costo maggiore.