Eiger e Sperone Walker: una pagina fondamentale della storia dell’alpinismo
Nel contesto tumultuoso del 1938, con l’Europa sull’orlo di una guerra che avrebbe cambiato il mondo, due imprese alpinistiche segnano la storia dell’alpinismo classico. Tra il 20 luglio e il 6 agosto di quell’anno, vengono realizzate le prime ascensioni della Nord dell’Eiger e dello Sperone Walker delle Grandes Jorasses. Questi eventi non solo rappresentano un punto culminante nell’alpinismo ma si inseriscono in un periodo storico di grande tensione politica.
L’Eiger
La parete Nord dell’Eiger, conosciuta anche come la “parete assassina” (Mördwand), ha sempre esercitato un fascino particolare sia sugli alpinisti che sul pubblico generale. Prima del 1938, questa montagna aveva già mietuto diverse vittime tra coloro che avevano tentato di conquistarla. La sua fama era ben consolidata a livello internazionale, rendendola uno degli “ultimi grandi problemi” dell’alpinismo da risolvere.
Il 20 luglio del 1938 segna l’inizio della storica ascensione da parte degli austriaci Heinrich Harrer e Fritz Kasparek. Il giorno successivo si uniscono a loro i bavaresi Andreas Heckmair e Ludwig Vörg. Utilizzando tecniche innovative e attrezzature all’avanguardia per l’epoca, come i ramponi a dodici punte, riescono a superare gli ostacoli più difficili della parete Nord. La loro impresa culmina il 24 luglio quando raggiungono la vetta insieme, dimostrando che l’unione fa la forza anche nelle condizioni più estreme.
Lo Sperone Walker
Pochi giorni dopo il trionfo sull’Eiger, lo sguardo degli alpinisti si sposta verso lo Sperone Walker delle Grandes Jorasses. Riccardo Cassin, insieme ai compagni Luigi Esposito e Ugo Tizzoni, decide di affrontare questa sfida ispirato dal successo dei suoi predecessori sull’Eiger.
Partiti prima dell’alba del 3 agosto dal rifugio Torino con l’intento dichiarato di “partire per la Valcher”, i tre alpinisti intraprendono una scalata che li porterà alla storia. Superando difficoltà tecniche notevoli come fessure strapiombanti e placche scivolose con determinazione e coraggio incredibili, Cassin e i suoi compagni raggiungono la Punta Walker il 6 agosto.
La loro impresa viene celebrata al rifugio Guido Tonella dove La Stampa offre loro dello champagne in onore della loro conquista straordinaria. Una foto scattata in quel momento diventerà simbolo del trionfo umano contro le avversità naturali più intimidatorie.
Queste due ascensioni hanno segnato profondamente la storia dell’alpinismo non solo per le difficoltà tecniche superate ma anche per lo spirito di squadra dimostrato dagli scalatori. In un periodo storico caratterizzato da divisioni politiche profonde e dall’imminente orrore della Seconda Guerra Mondiale, queste imprese rappresentano momenti di pura passione umana per l’esplorazione ed il superamento dei propri limiti.