Avete finalmente deciso di entrare nel mondo dell’alpinismo, magari iscrivendovi a quel corso che i vostri amici vi consigliavano da tanto? Bene, è arrivato allora il momento di dotarsi dell’attrezzatura minima e indispensabile per diventare alpinisti provetti. Una scelta mica facile! Ogni elemento che sceglierai come attrezzatura d’alpinismo dovrà essere selezionato con attenzione, per garantire comfort e sicurezza. Oggi vediamo quali sono le regole da seguire per scegliere la piccozza d’alpinismo che fa per te.
Indice
Cosa è una piccozza?
La piccozza è uno strumento utilizzato in alpinismo per progredire ed assicurarsi in ambienti innevati o ghiacciati.
E’ formata da un manico, un impugnatura ed una testa a T. La testa è dotata di lama da un lato e martello o paletta dall’altro.
Origini
La piccozza ha un’origine sì antica ma non quanto si possa immaginare. Gli alpinisti di inizio XX secolo non disponevano propriamente di piccozze ma di bastoni da montagna (alpenstock). Sostanzialmente un bastone ferrato con una punta all’estremità inferiore e un’ascia anteriore, utile per scavare tacche dove appoggiare con più stabilità i piedi.
Nel corso del XX secolo il bastone evolve. Si arriva alla becca, che si poteva piantare nel ghiaccio per facilitare la progressione, e poi alla paletta per scavare i gradini. Il manico di legno viene sostituito con leghe sempre più leggere. Oggi le tipologie di piccozze sono così numerose che possiamo tranquillamente parlare di un mondo della piccozza. Andiamo a scoprirne i dettagli che ci interessano di più.
Quanti tipi di piccozza esistono?
Esistono essenzialmente 4 categorie di modelli di piccozza:
- Classiche. Perfette per le salite di media difficoltà su terreno innevato o glaciale. Si può utilizzare su canali innevati con pendenze non superiori ai 60°/70° o su terreni glaciali (ghiacciai). Possono essere utilizzate come punti di ancoraggio in caso di sosta. Non adatte a pareti verticali.
- Tecniche. Modelli adatti a salite di arrampicata su ghiaccio e misto. Si tratta di piccozze ergonomiche, adatte a penetrare il ghiaccio e facili da impugnare grazie ad un supporto per la mano.
- Per dry tooling. Modelli specifici per l’arrampicata su roccia o strutture sportive adibite a questa disciplina. Molto leggere, dotate di una forte incurvatura utile negli strapiombi. Manico molto grande per un utilizzo più specifico.
- Per scialpinismo (ultraleggere)
Ci sono anche modelli polivalenti, idonei al contempo per dry tooling, misto e cascate di ghiaccio. Come ad esempio la Cassin X-Dream
Come scegliere una piccozza d’alpinismo
Risulta chiaro che per scegliere la piccozza dobbiamo capire quale attività fare. Comprendere dunque a quale delle precedenti categorie puntare. Una volta definito ciò si passa ai dettagli.
Materiale
La piccozza da alpinismo si compone principalmente di tre materiali: acciaio, alluminio e/o carbonio. Il primo, estremamente resistente all’usura, non brilla per leggerezza. Di solito vengono utilizzate leghe di acciaio per la testa della piccozza o per la lama. L’alluminio invece eccelle in leggerezza, e spesso viene usato per la struttura della piccozza. Il carbonio è la soluzione ottimale per la struttura della piccozza: leggero, resistente ma decisamente più costoso.
Parti della piccozza
La piccozza si compone fondamentalmente di tre parti:
Le categorie di piccozze sopra elencate si differenziano tra loro per le caratteristiche di queste tre parti. Che possono differire in termini di materiale e forma.
Testa
Si compone di una lama detta “becca” e può essere dotata di una “paletta”, e/o in alternativa di una massa battente (“martello”). Quasi sempre si trova realizzata in leghe di acciaio, più di rado in titanio. Esistono poi modelli più leggeri che presentano teste in alluminio o leghe di alluminio (piccozze da sci alpinismo).
La testa può presentarsi come un monoblocco fissato al manico/staccabile dal manico o essere dotata di becca e accessori intercambiabili (parti modulari).
A volte sulla testa si trova solitamente un foro che consente il collegamento di un laccio/dragonne.
Manico
Il manico può essere dritto o curvo. Generalmente è realizzato in alluminio o carbonio, con diversi spessori che ne determinano peso e resistenza. L’impugnatura, spesso in gomma, può essere modulare e intercambiabile.
Esistono anche vari accessori che consentono di aumentare il grip (es. rivestimenti del manico, solitamente in gomma), o di migliorare la presa e proteggere le dita
La lunghezza del manico è una caratteristica di estrema importanza nella scelta della piccozza. Il range di dimensioni va da 45 cm a 1 metro. Vedremo successivamente il perché di tale importanza.
Puntale
È la parte finale del manico, con funzione di facilitare la penetrazione della piccozza nella neve, consentendo progressione e assicurazione per cordate nel campo dell’alpinismo classico. Nel tecnico tale funzione viene meno in quanto si salgono pareti verticali, dunque non serve infiggerla verticalmente nel ghiaccio. Il puntale può dunque essere assente.
È costruito solitamente in materiale diverso dal manico, in quanto deve essere più resistente. Nella maggior parte dei casi il puntale è in acciaio. Ci sono però modelli in cui si trova fabbricato in alluminio. Nel puntale può essere presente un foro per la dragonne.
Dragonne
Si tratta di un laccio che assicura la piccozza per non farla cadere. Si tratta generalmente di un laccio attaccato tramite un gancio all’imbragatura. La classica dragonne da progressione è ormai superata dall’utilizzo delle piccozze tecniche.
Le piccozze possono essere vendute con dragonne inclusa o meno.
Lunghezza ed incurvatura
Sono le due caratteristiche distintive di una piccozza, dettate come anticipavamo, dal manico. Si distinguono tre tipologie per lunghezza:
- Corta (45cm)
- Media (55-65 cm)
- Lunga (70-75 cm)
E tre per incurvatura:
- Dritta
- Leggermente incurvata
- Molto incurvata
Siamo pronti per sintetizzare le caratteristiche principali delle diverse tipologie di piccozze in commercio.
Caratteristiche della piccozza classica
Piccozza a manico dritto o poco incurvato per canali innevati o terreno glaciale (ghiacciaio). Le pendenze dei canali non superano i 60/70°. La piccozza viene utilizzata per la progressione impugnandola per la testa e facendo penetrare il puntale nella neve. Viene inoltre utilizzata come freno in caso di caduta o come ancoraggio per fare soste.
La piccozza classica è sempre dotata di puntale.
La scelta della lunghezza varia in base al tipo di terreno. Se l’utilizzo principale è su terreno poco inclinato, una piccozza più lunga ci aiuterà nell’equilibrio. Più il terreno si fa ripido e meno ingombrante sarà una piccozza corta (che risulterà essere molto più leggera).
Caratteristiche della piccozza tecnica
La scelta della piccozza tecnica inizia a diventare complessa. Sul mercato si trovano infatti innumerevoli soluzioni per becca – manico – impugnatura. Soluzioni tra l’altro per tutte le tasche. In generale la becca mostra una curvatura verso il basso accentuata, garantendo un angolo ottimale di penetrazione grazie alla curvatura del manico.
Solitamente si usano due piccozze. Per un utilizzo alpinistico conviene dotarsi di una piccozza con paletta e una con martello, così da avere pronti entrambi gli strumenti. Il martello servirà all’occorrenza per piantare chiodi, la paletta per pulire la neve laddove necessario o scavare nella neve o ghiaccio per creare soste e corpi morti.
Questo tipo di piccozze può essere utilizzato su terreno misto e su ghiaccio verticale.
Caratteristiche della piccozza da dry tooling
Si tratta di un attrezzo molto tecnico, studiato per competizioni e salite di alta difficoltà su roccia o strutture da gara (spesso in legno). La forma del manico è molto ricurva e la becca è a banana e varia in base al tipo di utilizzo (roccia, legno, ghiaccio da competizione).
Per questa tipologia di piccozze il manico, o le varie impugnature, assolvono alla loro vera funzione. Deve pertanto presentare più di un’ impugnatura, utile per i cambi di mano e per il riposo della muscolatura.
Caratteristiche della piccozza da scialpinismo
Anche dette ultraleggere, presentano lunghezza medio-corta e incurvatura leggera.
Brand di riferimento
- Piccozza Black Diamond:
Classica: Raven Pro, raven grip, Swift 50, Venom Adze
- Piccozza Petzl:
Classica: Glacier, Summit, Summit Evo, Sum’Tec, Gully, Ride
- Piccozza Grivel:
Classica: Air Tech, Light Machine, Flame, Ghost Evo, G1,Nepal, Jorasses
Sci alpinismo: Flame, Ghost Evo
Tecnica: North Machine Carbon, North Machine, Dark Machine
Dry Tooling: Dark Machine x
- Piccozza Cassin o Camp:
Classica: Alpina, X-Light, Corsa Alpine, Neve, Corsa Race
Sci alpinismo: Corsa Race
Tecnica: X-All Mountain, X-Dream
Dry tooling: X-Dream
- Piccozza CT Climbing Technology:
Classica: Alpin Tour Light, Alpin Tour, Dron +, Hound +, Agile Plus, Tour Leash
Tecnica: North Couloir
- Piccozza Salewa:
Classica: Alpine X, North X, Alpine Tech, Tour X
Prezzo
Dai 50 € ai 350€. I costi più elevati corrispondono a piccozze tecniche di alto livello.