Trekking con il cane. Consigli per una escursione perfetta

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Trovare il compagno perfetto per una escursione in montagna, tocca ammetterlo, non è estremamente facile. Ci si può imbattere nell’amico chiacchierone, nel super atleta con lo sguardo fisso al cronometro, nel solitario che procede lungo il sentiero senza proferire parola, nell’appassionato di fotografia che fa una sosta ogni 10 passi. Categorie infinite tra cui ciascuno di noi può riconoscersi. Esiste in realtà un compagno ideale, ma cammina su 4 zampe. Stiamo parlando del cane. Chi ha sperimentato un trekking con il migliore amico dell’uomo concorderà già in partenza. A chi ancora non abbia provato, consigliamo di leggere attentamente i consigli che stiamo per fornirvi e lanciarsi in una avventura indimenticabile.

Preparare il cane al trekking

Prima di partire per un trekking con il proprio cane, è bene ricordare che, al pari di un essere umano, il nostro compagno di avventura debba essere preparato ad affrontare sentieri montani. Importante è dunque valutare l’idoneità delle sue condizioni fisiche.

  • Età. L’età giusta per iniziare a portare un cane in escursione è attorno a 1 anno. Nei primi mesi di vita tutti i cani, indipendentemente dalla razza, fanno fatica a sopportare sforzi elevati in quanto la struttura ossea è ancora in fase di formazione. Importante in questa prima fase di crescita è non rischiare di causare danni. Le escursioni, per quanto leggere, potrebbero esserne una causa.
  • Allenamento. Il cane deve essere sufficientemente allenato, anche non necessariamente in ambiente montano. Basterà prepararlo con delle passeggiate in città, nei parchi o in campagna, per consentirgli di non patire la fatica dell’ascesa. Semplicemente si può iniziare ad allungare le passeggiate abituali, introducendo qualche salita e discesa. Magari farlo correre un po’ in fase di gioco. E perché no, correre insieme! N.B. il cane deve inoltre saper passeggiare al guinzaglio senza tirare. E’ bene anche sfruttare la fase di allenamento per educarlo in tal senso.
  • Salute. Prima di partire è conveniente recarsi dal veterinario per assicurarsi che il cane goda di buona salute. Importante è verificare che sia in regola con i vaccini e che il suo microchip sia funzionante e aggiornato. Il veterinario risulta un ottimo punto di riferimento anche nel caso in cui vi rendiate conto di avere un 4 zampe sovrappeso. Una condizione da evitare per i trekking. In tal caso vi verrà consigliata una dieta per prepararlo in maniera adeguata.

Esistono razze più adatte alle escursioni?

Nonostante in montagna capiti di vedere escursionisti accompagnati da cani di taglia anche piccola, per i trekking risultano più adatti esemplari di taglia grande o medio grande. Se troppo piccolo il cane tende ad affaticarsi più facilmente. Le razze brachicefale, con muso schiacciato, possono facilmente presentare difficoltà nella respirazione.

Esistono razze generalmente ritenute più idonee per affrontare i sentieri montani. Scopriamone insieme qualcuna.

  • Cani da pastore: sono molto intelligenti, dunque facili da addestrare. Godono di una buona muscolatura, sono agili e il loro muso allungato facilita la respirazione. Ne è un esempio il Pastore Tedesco, un cane decisamente agile. Molto adatto a passeggiate lunghe, anche lunghissime. Altre razze idonee possono essere rappresentate dal Pastore belga, Border Collie, Bobtail, Pastore bianco svizzero o Australian Shepherd.
  • Siberian Husky, molto adatto a passeggiate in alta quota. Sopporta bene le basse temperature.
  • Segugi e cani da caccia. Un gruppo che comprende animali molto resistenti, socievoli, attivi. Generalmente usati per la caccia, possono diventare ottimi compagni di trek. Qualche difficoltà può essere riscontrata in fase di allenamento. Le razze più consigliate sono: Bracco, Dalmata, Beagle, Segugio spagnolo, tedesco o polacco, Otterhound.
  • Cani da riporto, da cerca e da acqua. Sono cani dal buon carattere, spesso scelti come animali da compagnia per la loro tendenza ad essere giocherelloni. Di taglia medio grande, presentano ottima resistenza e energia. Ne sono esempi il Labrador retriever, Golden retriever, Cocker spaniel inglese o americano, Springer spaniel inglese, Cane d’acqua spagnolo o portoghese.
  • Non sottovalutiamo i meticci. Ricordando di prediligere però la taglia medio grande.

Scegliere la meta migliore per il team

Se si decide di portare il proprio amico a 4 zampe in montagna, è bene considerarlo parte del team. Bisogna pertanto scegliere la meta migliore (e il periodo migliore dell’anno) prendendo in considerazione anche le sue capacità ed esigenze.

Il cane soffre particolarmente il caldo? Il freddo? È un amante della neve? Per quanto tempo generalmente riesce a camminare senza stancarsi? È già stato in escursione in montagna in precedenza? Sono alcune delle domande da porsi per scegliere appunto la destinazione ideale di squadra. Naturalmente se si tratta di una prima volta sarà bene non scegliere un percorso particolarmente lungo e ostile. Così come prediligere in un primo momento le stagioni miti. Procedere con gradualità consentirà ad entrambi di godere al meglio delle esperienze condivise.

Da evitare sono i sentieri eccessivamente accidentati che potrebbero causare con più facilità lesioni alle zampe. Anche su percorsi meno complessi è bene fare attenzione a tagli e scottature dovuti alle rocce calde in estate. Nella stagione invernale controllate invece la formazione di eventuali accumuli di ghiaccio tra le dita.

Attenzione alle aree protette!

Nella scelta del percorso da affrontare insieme, ricordate che non tutti i sentieri da trekking sono aperti agli animali domestici. I parchi nazionali e regionali, ammettono l’accesso al guinzaglio soltanto su alcuni sentieri. In alcuni casi l’accesso è totalmente vietato. Importante è controllare il regolamento in anticipo.

Su sentieri che non ricadono in aree protette, non vige una legge che obblighi il padrone a tenere al guinzaglio il proprio cane. Ma è sempre bene tenere d’occhio il proprio compagno d’escursione. Qualora dovesse causare problemi alla fauna selvatica, ad altri animali domestici in zona o ad esseri umani, la responsabilità sarà del proprietario.

Mai dimenticarsi delle pause per il 4 zampe

Accanto alla meta e al sentiero da affrontare, importante è definire prima della partenza i potenziali punti del percorso in cui effettuare una pausa. Qualora durante il trekking il cane dovesse apparire troppo affaticato sarà naturalmente bene aggiungere ulteriori soste intermedie.

Accorgimenti per preparare il cane alla partenza

  • Fate mangiare il cane almeno tre ore prima di iniziare il trekking.
  • Non dimenticate l’antiparassitario (soprattutto nei mesi primaverili e estivi).

Cosa portare in escursione

  • Acqua. Ricordate di portare dell’acqua fresca e una ciotola per il vostro amico. Una ciotola pieghevole, che occupa poco spazio nello zaino, può essere un ottimo investimento. Evitare in ogni caso che il cane vada ad abbeverarsi in ruscelli o abbeveratoi in vicinanza di zone di allevamento. L’acqua potrebbe essere infatti contaminata da batteri gastrointestinali.
  • Guinzaglio. Anche se il cane è abituato a muoversi libero e tornare alla base se richiamato, bisogna sempre avere con sé un guinzaglio. In tal modo si assicura la tutela di altri escursionisti che potrebbero intimorirsi, nonché di animali selvatici che il vostro compagno a 4 zampe potrebbe essere portato a inseguire per divertimento. Su sentieri esposti il guinzaglio, magari a filo lungo, può risultare molto utile per evitare che il cane, scappando alla vista del padrone, incappi in qualche guaio.
  • Collare con medaglietta incisa. In caso di fuga, la medaglietta con incisi nome del cane e un riferimento del padrone, può essere utile per essere immediatamente contattati. N.B. la medaglietta non sostituisce il microchip o il tatuaggio!
  • Pettorina. Possibile opzione al posto del classico collare. Garantisce maggior comfort al cane.
  • Kit pronto soccorso contenente acqua ossigenata, cotone, garze, bende, salviettine umidificate. Una pinzetta per le zecche (soprattutto nei mesi primaverili e estivi). Un paio di forbici.
  • Coperta. Potrà tornare utile in caso di malessere del cane.
  • Impermeabile. Particolarmente utile nei mesi più freddi in cui è possibile imbattersi in piogge battenti o nevicate.
  • Spazzola, per pulire il pelo prima di tornare a casa
  • Guinzaglio di scorta. Casomai si rompesse durante l’escursione.
  • Sacchetti e paletta. Le feci del cane vanno sempre raccolte. Contengono infatti parassiti pericolosi per la fauna selvatica.
  • Snack e crocchette. È buona norma non far mangiare il cane durante una escursione di durata media. Ma snack e crocchette sono ottime soluzioni come premio o richiamo. Anche il miele può essere molto utile anche per dare immediata energia.
  •  Museruola. È obbligatorio averla con sé per salire in funivia. Anche se non vige l’obbligo per il cane di indossarla se non necessario (es. evacuazione).
  • Zaino. Se avete intenzione di far indossare al cane uno zaino (che non superi il 20% del peso dell’animale) è bene abituarlo prima della sua prima escursione.

Cosa fare in caso di incontro con un altro cane

Se decidete di lasciare libero il vostro cane, assicuratevi che obbedisca sempre e fate in modo di averlo sempre entro il vostro campo visivo. In caso di incontri con escursionisti timorosi è bene tenerlo vicino a sé, eventualmente dotandolo di guinzaglio.

Se lungo il percorso scorgete altri cani, evitate incontri ravvicinati, tenete ben saldo il guinzaglio e magari fate una piccola deviazione, soprattutto se non siete in grado di avvistarne il padrone nelle vicinanze, chiedendone la collaborazione. Importante è evitare di passare accanto all’altro cane di corsa o bloccandosi improvvisamente di fronte a lui. Due comportamenti che potrebbero portare a reazioni aggressive.

Pericoli cui fare attenzione

Quali sono i rischi principali che può correre un amico a 4 zampe in montagna?

  • Il morso di rettili velenosi, in particolare le vipere. Il morso di vipera si riconosce abbastanza facilmente per la presenza dei due fori generati dai due grandi denti veleniferi, distanziati tra loro di 0,5-1 cm. Il morso di vipera è doloroso, pertanto il cane avrà una reazione immediata di agitazione. La prima cosa da fare è chiamare il veterinario, chiedere indicazioni e raggiungerlo il prima possibile. Lavare subito con acqua o acqua ossigenata i fori. Durante il trasporto è bene cercare di mantenere l’area morsa in posizione più declive rispetto al cuore.
  • Vespe e calabroni. A meno di allergie, i pizzichi di questi insetti causano soltanto gonfiore. Pericoloso può essere il pizzico sulla lingua, che a causa del rigonfiamento può determinare un impedimento alla corretta respirazione. Anche in questo caso il veterinario è da considerarsi il riferimento primario.
  • Colpo di calore. Un evento sottovalutato dai padroni. Si manifesta quando il cane rimane esposto per troppo tempo al sole o alle alte temperature, in quanto non in grado di espellere il calore eccessivo con la traspirazione del corpo. A rischiare maggiormente i colpi di calore sono le razze brachicefale. Cosa fare? In primo luogo abbassare la temperatura corporea dell’animale, con un panno bagnato con acqua fredda se possibile. Altrimenti bagnando direttamente il pelo del cane. Evitare ghiaccio o sostanze troppo fredde. Una volta superata la fase critica cercare di portare a valle il cane e e quindi recarsi dal veterinario.
  • Mal di montagna. Un problema cui si può andare incontro, secondo studi scientifici, oltre quota 2500 metri. Altitudine cui la rarefazione dell’ossigeno inizia a creare potenzialmente problemi al cane. Come negli esseri umani, il mal di montagna comporta stanchezza generale, respiro affannoso, inappetenza. Dovessero evidenziarsi segnali preoccupanti è bene farlo bere e scendere di quota.

In casi di emergenza in cui non si riesca in autonomo a portare alla propria auto il cane, è possibile richiedere l’intervento del Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) contattando il numero unico per l’emergenza sanitaria 118.